L’idea

Scambiarsi idee, proposte e soluzioni su come prendersi cura efficacemente delle comunità. Ovvero, su come governare.

Ecco lo scopo principale di questo sito.

La civitas è il principale oggetto di studio. Indica qualche cosa di più di “città”:  la civitas è una comunità di cittadini, con tutte le implicazioni che questa semplice definizione porta con sé. La civitas romana evoca il concetto di cittadinanza, ma anche lo status onorifico ad essa associato.

Con il titolo de Civitate, vogliamo sottolineare il desiderio di intavolare un “discorso intorno alla comunità organizzata di cittadini“. Un discorso che contribuisca a rimettere in evidenza la ricchezza, la complessità, la modernità e, in ultima analisi, il fascino dell’arte del governare, che è l’arte di prendersi cura di una comunità.

Usiamo il latino per richiamare l’antichità di questa riflessione. La civitas è vecchia quanto l’uomo, che è animale sociale. La vita associata dell’essere umano nasce con i primi villaggi preistorici. Qui nascono i fondamentali dell’organizzazione sociale. Qualche secolo dopo, la “polis” greca sperimenterà una forma piuttosto strana di organizzazione sociale: quella della “democrazia“.

Il governo locale è sempre stato una fucina di sperimentazione e  innovazione. Dai villaggi su palafitte alle metropolitane senza conducente; dai sistemi di approvvigionamento idrico di epoca romana, alle interconnessioni digitali.

L’innovazione ha riguardato soprattutto i fondamentali stessi dell’arte del governo. Non è un caso che uno dei più famosi trattati di politica, Il Principe, sia stato scritto da un “segretario comunale” quale era Niccolò Macchiavelli.

I comuni sono particolarmente interessanti per un fatto, ben espresso da Gian Domenico Romagnosi (“Dell’indole e dei fattori dell’incivilimento“, 1832): è proprio nel comune che viene sanata la frattura fra uomo e cittadino, tra sfera privata e sfera pubblica, in cui un beneficio individuale immediato può essere più agevolmente sacrificato a vantaggio della realizzazione di un interesse condiviso.

La convinzione è che ancora oggi i comuni siano istituzioni privilegiate per riflettere sull’arte del governare, a partire proprio da quei fili che rammendano la faglia tra individuo e cittadino.

La citazione di Romano Guardini sulla Home vuole essere, a questo proposito, una dichiarazione programmatica:

“Nessun paragrafo di costituzione, nessuna alta corte di giustizia, nessuna autorità può essere d’aiuto se l’uomo medio non sente che la res publica, il bene comune di una esistenza umana libera e dignitosa è affidato nelle sue mani”

Romano Guardini, 1952 – Il Potere

Se così è – e siamo convinti che lo sia- come contribuire a “far sentire” la res publica come affidata alle cure di ogni cittadino?

Questa domanda fa da leit motiv delle nostre riflessioni.

 

 

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