Quando l’architettura fa la vera magia

Tutti bravi a fare il bello con le condizioni migliori…

Committenti facoltosi, una location che sarebbe uno spettacolo anche se ci si piantasse una tenda…

Ma penso che la vera sfida per un’architetto (e io non lo sono, quindi posso solo immaginare) sia quella di trasformare il brutto in bello: questa la vera arte, questa la vera magia.

E si fa in fretta a dire “bello”.

Ma che cosa è davvero bello?

C’è un bello ancestrale, secondo me: la natura. La natura è sempre bella. Non mi è mai capitato di trovare un paesaggio naturale che non fosse considerato bello. E’ segno che per quanto ci sforziamo di creare il bello, il modo più sicuro per arrivarci sarebbe non fare niente.

Ma non è un’opzione possibile.

L’ uomo è creatore. E può fare anche cose belle, non per forza solo deturpare.

L’architetto lo fa quando riesce a mettere in bella forma valori belli, condivisi come profondi e importanti dalla comunità.

La bruttezza del costruito sta nel testimoniare valori brutti: egoismo, cupidigia, disinteresse per l’altro.

La questione estetica sta dentro la questione etica. E la esprime.

In questo senso, le riviste di architettura e design che riportano grandi ville, appartamenti con vetrate su luoghi iconici, arredamenti per spazi smisurati, mi annoiano. Non voglio sottovalutare questo tipo di creatività. E anche il suo valore: in fondo tante innovazioni che poi diventano “per tutti” vedono la luce in mercati elitari.

Però mi appassionano di più le sfide in cui c’è da rendere belli, da rendere canali di comunicazione di valori positivi, i posti dove vive e lavora la gente comune. Fino ad arrivare ad intervenire su quelli che più evidentemente esprimono disvalori. Ovviamente, non pretendendo investimenti fuori portata (anche qui, sarebbero capaci tutti), ma con sforzi economici sostenibili.

Ci vorrebbe un premio per chi riesce a portare l’arte nella vita quotidiana. Saremo tutti eternamente grati ai cataloghi Ikea che ci hanno reso il design alla portata delle nostre prime case, da giovani squattrinati, e ci accompagnano nel corso della nostra vita. Ma sono convinto che si possa fare di più: uno sprone a tutti i creativi!

Foto: Hundertwasserhaus di Vienna.

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